Foto della Facultad de Derecho Canónico dell‘Universidad de Navarra
Un corso per docenti e operatori giuridici
Nelle scorse giornate del 24 e 25 novembre, presso la Facultad de Derecho Canónico dell’Universidad de Navarra, si è svolto il XXXI Corso d’aggiornamento, che ha avuto per tema l’approfondimento della nuova fisionomia della Curia Romana, alla luce della Costituzione Apostolica di Papa Francesco Praedicate Evangelium.
L’evento, organizzato da tre dei più illustri canonisti sulla scena europea, il prof. Antonio Viana e il prof. Daniel Cenalmor, ha visto il contributo di studiosi e accademici dalla Spagna e dall’Italia. Di notevole importanza è stata la presenza dell’arcivescovo emerito di Madrid, card. Antonio María Rouco Varela, che ha lodato l’iniziativa.
La scelta delle tematiche da trattare e della metodologia espositiva ha tenuto conto della duplice esigenza di rivolgersi non soltanto a teorici del diritto canonico, ma anche ad operatori pastorali, chiamati a confrontarsi con la Santa Sede nell’adempimento dei propri incarichi istituzionali.
Non solo, l’apertura di Papa Francesco ai laici come membri dei dicasteri, anche a livelli apicali, è un’occasione perché si allarghi la platea di coloro che vivono il diritto canonico in tutte le sue sfaccettature.
Ciascuna giornata è stata suddivisa in due sessioni, al termine di ciascuna delle quali si è svolto il dibattito.
Le relazioni del 24 novembre
La relazione del prof. Jorge Castro Trapote è stata incentrata sulla preparazione della Costituzione e sulla modalità atipica di promulgazione che, sebbene non ne infici la vigenza, tuttavia, impone una riflessione sulla qualità complessiva della tecnica redazionale.
L’intervento del prof. Eduardo Baura ha avuto come scopo l’esposizione delle linee di fondo del provvedimento pontificio e la sua valutazione alla luce del diritto di ciascun fedele al buon governo.
Il prof. Massimo del Pozzo ha approfondito, poi, la questione del principio di sussidiarietà nell’esercizio della potestà di governo e nei rapporti tra Curia Romana, Conferenze episcopali e Chiese particolari.
Nel pomeriggio, la prof.ssa Myriam Cortés Diéguez ha sottolineato l’importanza della presenza dei laici nelle strutture curiali, auspicando, tuttavia, una maggiore chiarezza sulla natura degli uffici che richiedono la ricezione dell’Ordine Sacro.
A conclusione, il prof. Antonio Viana ha posto l’accento sulle innovazioni terminologiche, nelle quali si rivela un intento apprezzabile e meritevole di ulteriore approfondimento nell’ottimizzazione del carico di lavoro tra uffici e nel raggiungimento delle finalità proprie della Curia Romana, a servizio tanto del Successore di Pietro, quanto delle Chiese particolari.
Gli interventi del 25 novembre
Il secondo giorno si è aperto con la relazione della prof.ssa Pilar Solá Granell, che ha illustrato le novità sulla gestione patrimoniale, rimarcando come la Praedicate Evangelium abbia in numerosi punti consolidato le disposizioni emergenziali adottate in Vaticano per adempiere agli obblighi internazionali di trasparenza e per far fronte ad alcuni episodi pregiudizievoli per la missione della Chiesa.
Successivamente, il prof. Rafael Rodríguez-Ocaña ha sviluppato nelle linee generali il sistema di giustizia dopo la Costituzione Apostolica, evidenziando che per la fisionomia definitiva sarà necessario attendere l’emanazione delle leges propriae dei singoli Tribunali.
La sessione mattutina ha visto il proprio compimento nell’intervento del prof. Manuel Ganarin, che ha approfondito l’ambito materiale di azione della Curia Romana e ha offerto alcuni spunti di critica costruttiva nella tecnica della legislazione ecclesiastica in vista della sua testimonianza nel mondo.
Nel pomeriggio, il prof. Jorge Miras ha dato alcune coordinate per definire lo statuto morale e spirituale dell’officiale della Curia Romana, evidenziando come la partecipazione alla sollecitudine petrina verso tutte le Chiese debba estrinsecarsi in un insieme di virtù personale e in una coscienza formata.
Il quadro sulla Praedicate Evangelium si è completato con il nuovo assetto della Segreteria di Stato e, soprattutto, delle sue articolazioni per rapporti con le singole Chiese diocesane, con gli Stati e con le organizzazioni internazionali. Il prof. Jorge Otaduy ha sviluppato, nel contesto della relazione, anche il tema del livello fino al quale i laici possono essere impegnati nelle nunziature apostoliche, dato che l’ufficio di rappresentanza richiede un’immedesimazione nella figura del Pontefice.
In breve
Il corso d’aggiornamento ha rappresentato uno dei punti più alti della riflessione canonistica su un atto centrale nella legislazione della Chiesa cattolica: attorno a questo documento normativo ruoterà l’attività ecclesiastica per i prossimi anni.
Appare necessario che ciascun operatore del diritto possa, secondo la propria posizione e formazione, non solo avere cognizione della Costituzione, ma anche, in spirito di parresia, contribuire alla sua attuazione e al suo miglioramento, offrendo spunti di riflessione e condividendo, secondo il principio sinodale invocato dal Pontefice, i punti di vista e le notazioni, positive o critiche, affinché l’insieme degli organi posti al servizio dell’intero ecumene cattolico adempiano fedelmente il proprio mandato.
“Cum caritate animato et iustitia ordinato, ius vivit”
(San Giovanni Paolo II)
©RIPRODUZIONE RISERVATA