Si terrà a Parigi dal 13 al 16 settembre 2022 il diciassettesimo Congresso della Consociatio internationalis studio iuris canonici promovendo
Si terrà a Parigi, dal 13 al 16 settembre 2022 il diciassettesimo congresso organizzato dalla Consociatio, dal titolo: “Persona, diritto e giustizia, il contributo del diritto canonico nell’esperienza giuridica contemporanea”.
Nascita e scopo della Consociatio
La Consociatio è un’associazione che ha lo scopo di diffondere e approfondire gli studi canonistici mediante la promozione della collaborazione scientifica e didattica. Nasce a Roma negli anni immediatamente successivi al Vaticano II, allorquando i docenti di diritto canonico ed ecclesiastico della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Roma “La Sapienza” assumono l’iniziativa di convocare “le energie più vive e vitali della canonistica giuridica contemporanea nelle sue diverse scuole e indirizzi e nei suoi maggiori Maestri, chierici e laici”.
Il Congresso
Qualunque sia il posto del diritto canonico rispetto ai diritti secolari che incontra – tra riconoscimento concordatario o semplice riconoscimento di norme interne -, esso offre uno spazio di riflessione sull’esperienza giuridica contemporanea. A partire dal trinomio persona, diritto e giustizia, il diritto canonico intende proporre una risposta all’arte della giustizia per l’oggi tra principi universali, siano essi teologici, filosofici, giuridici, o sociologici e norme particolari nella loro storicità o positività, e ciò in un dialogo costante con i vari diritti.
È in questo contesto che il simposio studierà, tra fondamenti del diritto ed elaborazioni normative, il posizionamento del diritto canonico nella sua teoria e nella sua pratica. Questo posizionamento si confronta e risponde, in un discorso sempre perfettibile, all’esperienza dei soggetti del diritto che vivono di fatto un pluralismo giuridico come cittadini e seguaci di Cristo.
Sarà possibile iscriversi al seguente indirizzo web: www.consociatio.icp.fr
“Cum caritate animato et iustitia ordinato, ius vivit”
(San Giovanni Paolo II)
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