Alcuni membri del SAMIC con Mons. Jorge García Montagud
Il SAMIC, tra profezia e concretizzazione del pensiero di Papa Francesco
“Di fronte a un matrimonio che giuridicamente viene dichiarato nullo, la parte che non è disposta ad accettare tale provvedimento è comunque con i figli un unum idem. Pertanto, è necessario che si tenga conto della rilevante questione: che ne sarà dei figli e della parte che non accetta la dichiarazione di nullità? […] Occorre, quindi, che alle affermazioni di principio seguano adeguati propositi di fatto” [1]
In risposta ad una necessità sempre più urgente, l’Arcidiocesi di Valencia (Spagna) ha, per prima, attivato un servizio di aiuto e mediazione nei confronti delle coppie il cui matrimonio si trova in difficoltà.
Non è un caso che proprio il Santo Padre, nell’ultima allocuzione alla Rota Romana, abbia sottolineato l’attenzione che si deve avere proprio verso i figli delle coppie, che, per varie ragioni stanno affrontando un momento di crisi o di smarrimento.
Cos’è il SAMIC?
Il SAMIC è una realtà complementare al Tribunale Ecclesiastico Diocesano, in cui operano professionisti in maniera del tutto indipendente rispetto al processo di nullità matrimoniale, e che, per la sua natura di accompagnamento, è chiamato a collaborare con la Pastorale Familiare Diocesana.
Per tali ragioni l’Arcidiocesi ha pensato di formare specialisti che, dotati di specifiche competenze, potranno aiutare e indirizzare le famiglie.
Infatti, è stato attivato un corso per formare i “mediatori” che avranno questo delicato compito.
Il SAMIC si offre di dare una speciale attenzione pastorale a seguito della rottura del matrimonio attraverso l’accompagnamento e la mediazione, seguendo la coppia nei momenti di crisi e nelle situazioni di dolore nelle differenti fasi del processo di nullità matrimoniale canonica.
Pertanto, l’azione si concentra su casi di alta conflittualità fra gli sposi interessati a richiedere la nullità, o dove sussistono difficoltà con i figli per mancanza di accordo sulle questioni essenziali della genitorialità o per problemi di relazione derivati dai procedimenti giudiziali civili.
A chi si rivolge?
I destinatari sono principalmente coppie che si trovano in un processo di nullità matrimoniale in cui perdurano il dolore per la rottura del matrimonio, sentimenti di inganno o delusione sull’ex coniuge, l’isolamento della comunità cristiana o dubbi sulla ricezione dei sacramenti.
Cercando di aiutare i coniugi nel processo di nullità ad interpretare la sofferta realtà che si trovano a vivere, si offre un approccio chiarificatore sul loro nuovo stato e sulla possibilità di vincolarsi di nuovo davanti alla Chiesa, nello spirito del matrimonio cattolico.
Abbiamo intervistato il Direttore del SAMIC e Vicario Giudiziale, Mons. Jorge García Montagud:
Monsignore, come è nato questo progetto?
L’idea è sorta dall’ascolto delle necessità dei fedeli coinvolti nei processi di nullità matrimoniale.
Essi manifestavano le difficoltà che stavano vivendo nella loro famiglia e la sofferenza che generavano quei conflitti.
Il Vicario Giudiziale e i membri del Tribunale Ecclesiastico di Valencia si sono resi conto di non disporre degli strumenti adeguati, né di formazione specifica, per aiutare la risoluzione dei conflitti e i dubbi a livello spirituale che i fedeli esponevano direttamente vollero porre rimedio.
Così nacque l’esperienza del SAMIC, creando un’equipe di lavoro che vedeva moltiplicarsi la domanda circa questo tipo di attenzione in poco tempo, con risultati soddisfacenti.
Dopo aver analizzato l’esperienza, durante la solenne apertura dell’Anno Giudiziale Ecclesiastico il 3 febbraio 2017, il Cardinal Cañizares creò il Servizio di Mediazione e Accompagnamento Intragiudiziale Canonico.
Le sue parole definirono gli obiettivi:
“In comunione con l’intervento del Santo Padre di far sì che i processi canonici abbiano come guida la legge suprema della salvezza delle anime, e tendano necessariamente al fine di comunicare la grazia divina e favorire continuamente, secondo i doni e la missione di ciascuno, il bene dei fedeli, in quanto fine essenziale della Chiesa, ho deciso di offrire ai nostri fedeli un nuovo Servizio di Accompagnamento e Mediazione Intragiudiziale. In questo modo si metterà in pratica nella nostra Arcidiocesi quanto previsto nell’Esortazione Apostolica Amoris Laetitia. Chiedo l’aiuto e il consiglio di tutti i professionisti implicati nell’attenzione alle famiglie e nell’amministrazione della giustizia, allo stesso modo di tutti gli uffici e organi della Diocesi di Valencia, per disegnare e impiantare nella forma più efficace possibile questo servizio. Saranno loro obbiettivi l’accompagnamento alla riconciliazione, l’accompagnamento ad una nullità pacifica e l’accompagnamento familiare”.
Perché il SAMIC nasce proprio all’interno della Vicaria Giudiziale e non in altri centri di attenzione familiare diocesani?
Nei recenti discorsi del Santo Padre, vi è una chiara raccomandazione ai Vescovi affinché il bisogno di attenzione pastorale alle famiglie in crisi o in situazione di dolore raggiunga anche la fase processuale.
Ricordiamo che la crisi si origina prima del processo canonico, continua durante lo stesso, e anche dopo.
Il processo è particolarmente sensibile per far nascere o ravvivare il conflitto familiare. L’attenzione pastorale non è incompatibile con lo sviluppo di un processo giudiziale.
La Chiesa non è sorda quando un fedele che vive un conflitto matrimoniale e familiare reclama il suo aiuto.
La pastorale familiare ha un ampio campo d’azione all’interno del processo canonico.
Non possiamo prenderci cura dei bisogni di giustizia del fedele che chiede la nullità matrimoniale, ignorando quelli della sua famiglia disgregata, guardando da un’altra parte.
Pensiamo che questo centro di ascolto, accompagnamento e mediazione abbia un luogo privilegiato all’interno della Vicaria Giudiziale, come servizio offerto dalla Chiesa diocesana.
È una struttura stabile che opera sotto la supervisione del Vescovo, formata da professionisti con esperienza e con le competenze adatte.
Come valuta l’importanza di avere una realtà come il SAMIC nelle Diocesi?
Dopo aver ascoltato il Discorso del Papa Francesco alla Rota Romana dello scorso 29 gennaio, ritengo che il SAMIC sia una realtà assolutamente necessaria per le Diocesi, specialmente nei Tribunali Ecclesiastici e come aiuto al lavoro della Pastorale Familiare diocesana, anche perché le relazioni familiari nelle coppie in conflitto si stanno facendo più complesse.
Gli sposi e le loro famiglie che si rivolgono alla Sede Giudiziale, nella maggioranza dei casi, non solo hanno diritto ad una giusta sentenza circa la verità del loro matrimonio, ma chiedono anche direttamente che questo si faccia prendendosi cura della famiglia in modo simultaneo.
Di fatto, abbiamo constatato come, nella maggioranza dei casi, le coppie esprimano con la massima chiarezza che, se qualche passaggio del processo di nullità dovesse pregiudicare le relazioni familiari già danneggiate, rinuncerebbero ad iniziare lo stesso processo.
È a questo punto che entrano in gioco gli specialisti in materia di mediazione ed accompagnamento che, grazie alle loro conoscenze e competenze, sostengono la famiglia, non solo durante il processo matrimoniale, ma anche dopo lo stesso, proprio come chiede Papa Francesco.
Una richiesta costante degli ultimi mesi è l’aiuto per i figli
Quando i coniugi vengono informati che la Diocesi dispone del Servizio SAMIC e pone a loro disposizione tanto la Mediazione per raggiungere accordi rispetto ai figli, quanto differenti forme di accompagnamento, spirituale, psicologico e giuridico, si sentono sollevati e danno fiducia al SAMIC chiedendo volontariamente di essere seguiti.
Siamo coscienti che, in alcune Diocesi, qualche psicologo o avvocato realizza in modo parziale questo tipo di aiuto, ma riteniamo che la novità consista nella creazione di un servizio multidisciplinare che riguarda diversi aspetti della famiglia e della persona in conflitto, e che può contare non solo dell’intervento del professionista, ma anche, e soprattutto, di un percorso personale e familiare specializzato durante tutto il tempo necessario.
D’altra parte, il SAMIC offre il grande beneficio di pacificare gli sposi che sono immersi nel processo di nullità matrimoniale, aiutando così a compiere l’obiettivo del processo canonico che è la ricerca della verità.
“Cum caritate animato et iustitia ordinato, ius vivit”
(San Giovanni Paolo II)
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