Giorgio Vasari, Omaggio delle Nazioni a Paolo III, 1546, Palazzo della Cancelleria, Roma.
Pochi sanno che il tribunale della Penitenzieria Apostolica è il più antico Dicastero della Curia Romana (fine del XII sec.); ed il primo fra i tribunali della Chiesa, e possiamo benissimo desumerne il perché, dando uno sguardo alla “legge suprema” descritta nell’ultimo canone del CIC, la salus animarum.
La Penitenzieria Apostolica è uno dei tribunali apostolici, la cui competenza ricade esclusivamente sull’ambito del foro interno, ovvero l’intimo rapporto che si instaura tra il fedele e Nostro Signore. Essa concede assoluzioni, dispense, grazie, sanzioni e commutazioni, oltre alla concessione delle indulgenze.
Struttura
A capo della Penitenzieria Apostolica si trova il Cardinale Penitenziere Maggiore, che viene assistito da un Consiglio di Prelati, tra questi si trova il Reggente, che è l’incaricato dell’organizzazione e del buon funzionamento del Dicastero. Tra i membri vi sono anche teologi e canonisti. Gli officiali sono sacerdoti che partecipano alle riunioni quotidiane, presiedute dal Cardinale Penitenziere per lo studio dei casi.
Le funzioni del Penitenziere Maggiore
Nella sua persona si concentrano tutti i “poteri” del Dicastero; è difficile elencarli, possiamo dire però che il Santo Padre gli ha affidato nel foro interno, il pieno esercizio delle sue facoltà, tuttavia queste ultime non possono essere esercitate senza prima aver consultato i suoi collaboratori. Egli nomina i Penitenzieri Minori delle quattro Basiliche Papali di Roma, firma i documenti pubblici del Dicastero, così come le decisioni e le corrispondenze di maggiore rilievo.
Cosa alquanto interessante, e quindi da sottolineare, è che al momento della sede vacante, egli è l’unico fra tutti i capi Dicastero che rimane nella sua carica, proprio in virtù del canone 1752 a cui facevamo riferimento all’inizio. Tanto è importante la sua funzione che, anche durante il Conclave, può essere raggiunto per firmare documenti particolarmente urgenti.
I delitti canonici competenti alla Penitenzieria Apostolica
Tutti ci saremo chiesti quali delitti e quali casi dirime il Tribunale della Penitenzieria Apostolica, ebbene, vogliamo elencarli brevemente:
- Profanazione delle Sacre Specie (can. 1367)
- Violazione diretta del sigillo sacramentale (can. 1388 § 1)
- Assoluzione del complice di un peccato contro il sesto comandamento del Decalogo (can. 1378 § 1)
- Aggressione fisica alla persona del Romano Pontefice (can. 1370 § 1)
- Consacrazione di un Vescovo senza il mandato pontificio (can. 1382)
- Attentata Ordinazione sacra di una donna
Tutti questi delitti vengono puniti con una scomunica latae sententiae, cioè una pena nella quale si incorre automaticamente per il solo fatto di commettere il delitto; la cui assoluzione o perdono è riservata alla Sede Apostolica.
Per il delitto di attentata Ordinazione sacra di una donna, il quale è difficilmente occultabile, l’assoluzione viene concessa dalla Congregazione per la Dottrina della Fede se questo è rimasto in foro esterno, mentre se occulto, dalla Penitenzieria Apostolica; per tale delitto viene punito tanto il ministro che attenta, quanto la donna che tenta di ricevere l’Ordine sacro.
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Bibliografia consultata
Carlos Encina Commentz, Quando e come ricorrere alla Penitenzieria Apostolica, Lev 2015.
“Cum caritate animato et iustitia ordinato, ius vivit”
(San Giovanni Paolo II)
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