È entrato in vigore con il nuovo anno il Regolamento del Tribunale Ecclesiastico Interdiocesano Siculo (T.E.I.S.)
Il Tribunale Ecclesiastico Interdiocesano Siculo (T.E.I.S.) fu istituito, tramite delibera della Conferenza Episcopale Siciliana (CESi), il 18 gennaio 2017, a norma del can. 1423 CIC; con la conseguente soppressione del Tribunale Ecclesiastico Regionale Siculo (T.E.R.S.), avvenuta il 17 febbraio dello stesso anno. Ricevette il riconoscimento del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica, tramite decreto, il 20 luglio; e dal 30 novembre si diede inizio alle attività del Tribunale tramite una celebrazione Eucaristica presieduta dal Moderatore dello stesso, nonché Arcivescovo Metropolita di Palermo, Mons. Corrado Lorefice.
Scopo del Tribunale Interdiocesano è quello di dare seguito all’attuazione della riforma dei processi di nullità matrimoniale, approvata da Papa Francesco con il Motu proprio Mitis Iudex Dominus Iesus del 15 agosto 2015, ed entrato in vigore l’8 dicembre dello stesso anno.
Il T.E.I.S. si occupa della dichiarazione di nullità dei matrimoni celebrati in chiesa, concordatari (validi anche agli effetti civili), oppure solo canonici (validi soltanto sul piano religioso).
Attualmente ha competenza, per la trattazione delle cause, per 13 diocesi siciliane: le Arcidiocesi di Palermo, Catania e Monreale e le Diocesi di Caltanissetta, Caltagirone, Cefalù, Trapani, Acireale, Mazara del Vallo, Patti, Piana degli Albanesi, Piazza Armerina e Ragusa. Poiché i Vescovi delle Diocesi di Agrigento, Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela, Nicosia, Noto e Siracusa hanno deciso di istituire Tribunali Diocesani propri, con competenza per i processi di dichiarazione di nullità matrimoniale.
Vicario Giudiziale del T.E.I.S. è Mons. Antonino Legname, chierico dell’Arcidiocesi di Catania.
Durante questi primi tre anni di attività, considerevole è stato il lavoro svolto, per continuare a trattare e portare a conclusione sia le cause pendenti ereditate dal T.E.R.S., sia le nuove cause introdotte nel T.E.I.S. Non mancando, altresì, di consolidare sempre più la struttura organizzativa del Tribunale.
Di fatti, il 17 aprile 2018 è stato approvato dai Vescovi, con Decreto, il Regolamento per l’attività amministrativa e la gestione economica.
Il 9 ottobre 2020, i Vescovi che hanno aderito al T.E.I.S., durante la riunione della CESi svoltasi a Caltagirone, hanno approvato il testo del Regolamento del Tribunale Ecclesiastico Interdiocesano Siculo. Questo è stato successivamente promulgato dal Moderatore, Arcivescovo di Palermo, Mons. Lorefice, tramite Decreto del 27 ottobre 2020, con l’entrata in vigore (a norma del can. 8 §2 CIC), a partire dal 1° gennaio 2021, mediante pubblicazione sul sito ufficiale del T.E.I.S. (www.tribunaleinterdiocesanosiculo.it)
Il Regolamento, suddiviso in sei titoli, per un totale di 48 articoli, dettagliatamente espone:
- La costituzione, la competenza specifica e la direzione del Tribunale.
Costituito per la trattazione in primo grado delle cause di nullità di matrimonio, con giurisdizione sulle Arcidiocesi e Diocesi sopra elencate; esercita la propria competenza ai sensi del can. 1672 del CIC e del can. 1358 del Codice dei Canoni delle Chiese Orientali; l’alta direzione del T.E.I.S. è affidata collegialmente ai Vescovi delle Diocesi che vi aderiscono, i quali procederanno nelle loro determinazioni a norma del can. 119.
- Nomina, requisiti e competenze di ogni singolo membro operante nel Tribunale:
Moderatore, Vicario Giudiziale, Vicari Giudiziali aggiunti, Giudici, Uditori, Assessori, Difensori del Vincolo, Promotore di Giustizia, Cancelliere, Notai, Archivista, Addetto Amministrativo, Patroni Stabili, Periti, Patroni di fiducia e Procuratori. Con annesse norme etiche e deontologiche e procedimenti disciplinari.
- Le varie parti del processo: Attività preliminare e norme amministrative; lo svolgimento del processo; adempimenti successivi alla conclusione del processo; retribuzione e remunerazione del personale.
(Testo integrale del Regolamento su https://tribunaleinterdiocesanosiculo.it/wp-content/uploads/2020/10/Regolamento-del-Tribunale-Ecclesiastico-Interdiocesano-Siculo.pdf)
A proposito dell’ultimo aspetto, è importante un’osservazione. Lo stesso Vicario Giudiziale, in occasione dell’inaugurazione dell’Anno Giudiziario 2019 del T.E.I.S., ha voluto esporre alcune considerazioni a riguardo. Ovvero della diversa ricezione, nell’opinione pubblica, relativa ai costi delle cause di nullità matrimoniale. Da un lato, dal motu proprio di Papa Francesco, sembra passato il principio della totale gratuità delle cause; dall’altra invece, molti rinunciano ad avviare un processo canonico perché considerato troppo dispendioso.
Il Santo Padre, nel Mitis Iudex scrive: «Insieme con la prossimità del giudice curino per quanto possibile le Conferenze Episcopali, salva la giusta e dignitosa retribuzione degli operatori dei tribunali, che venga assicurata la gratuità delle procedure, perché la Chiesa, mostrandosi ai fedeli madre generosa, in una materia così strettamente legata alla salvezza delle anime manifesti l’amore gratuito di Cristo dal quale tutti siamo stati salvati».
A tal proposito, sottolinea Mons. Legname che «ogni persona che ha contratto le nozze nella Chiesa cattolica, in caso di fallimento, ha il diritto di conoscere la verità sulla validità del matrimonio celebrato; la mancanza di disponibilità economiche non deve mai costituire una limitazione nell’esercizio di un tale diritto».
E ricorda le norme della CEI, circa il regime amministrativo dei Tribunali Ecclesiastici Italiani in materia di nullità matrimoniale, promulgate con Decreto del 7 giugno 2018, ed entrate in vigore l’11 giugno 2018, all’art. 6 §§ 2-3: «Le parti sono tenute a concorrere alle spese giudiziali nella misura e secondo le modalità determinate dal Consiglio Episcopale Permanente» (§2). «Le parti che non sono in grado di sostenere il pagamento del contributo di cui al paragrafo precedente possono chiedere al Vicario giudiziale l’esenzione o la riduzione del contributo. Al medesimo spetta stabilire l’eventuale rateizzazione. La riduzione o l’esenzione vengono concesse dallo stesso Vicario giudiziale dopo aver acquisito il parere del parroco della parte e tutti gli altri elementi necessari per la valutazione del caso, in conformità ai criteri stabiliti dal Consiglio Episcopale Permanente» (§3).
Pertanto, il T.E.I.S. si fa carico delle richieste da parte delle persone meno abbienti, esentandole, dietro presentazione di adeguata documentazione, dalle spese processuali e sostenendo le spese dell’avvocato attraverso l’assegnazione del patrono d’ufficio.
Tutte le informazioni relative ai costi e alla durata delle cause si trovano sul sito del T.E.I.S. (www.tribunaleinterdiocesanosiculo.it), dal quale è possibile anche scaricare tutta la modulistica necessaria per ogni tipo di richiesta; prendere visione delle varie sedi e dei contatti; e trovare anche una specifica sezione pensata appositamente per rendere più agevole, a tutti gli interessati, l’approccio conoscitivo al complesso procedimento canonico della dichiarazione di nullità del matrimonio, comprendente spiegazione di termini tecnici, le differenze tra i vari tipi di processo (ordinario, breve), le varie cause di nullità matrimoniale e le conseguenze religiose e civili.
In conclusione, le importanti e significative parole che Mons. Lorefice ha rivolto a quanti invece si dedicano al lavoro interno del Tribunale, nella lettera del 16 novembre 2017: «Il nostro Tribunale deve essere un luogo in cui l’aspetto tecnico, giuridico, processuale si armonizza con la dimensione pastorale e con il ministero della misericordia. Voi Ministri e Operatori del Tribunale (…) non dovete dimenticare che dietro le carte ci sono le persone, con le loro storie, con i loro fallimenti e con le loro fragilità. (…) Con saggezza e con prudenza vaglierete tutti gli aspetti processuali, ma anche quelli umani e pastorali, sempre animati dalla carità e dall’umiltà. (…) Possiate svolgere con serenità e con qualificata dedizione, nei diversi ambiti di vostra competenza, il delicato e importante ministero ecclesiale che la Chiesa vi affida».
“Cum caritate animato et iustitia ordinato, ius vivit!”
(S. Giovanni Paolo II)
©RIPRODUZIONE RISERVATA