Un progetto di ricerca su “famiglia matrimonio sacramento” alla luce del Decreto Tametsi
Tutto ciò che riguarda la materia matrimoniale è spesso stata argomento di dibattito lungo la storia. In particolar modo, relativamente ai suoi elementi essenziali e alla sua effettiva indissolubilità. Fondamentali a tal proposito, furono le affermazioni Tridentine, che ne sancirono la sacramentalità e la forma canonica per la validità. In particolare, tramite il c.d. Decreto Tametsi si affermò l’inscindibilità tra contratto e sacramento, che diede alla Chiesa l’esclusiva competenza in relazione al vincolo matrimoniale.
Nei secoli successivi, però, l’istituto del matrimonio, ricevette un trattamento legislativo poco uniforme. In particolare in alcuni Stati dove si propagarono particolari moti ideologici, che sfociarono in particolare nel XIX sec. a introdurre l’idea di matrimonio civile e si considerò la possibilità del venir meno del vincolo per cause diverse dalla morte. Quindi alla formulazione di una normativa sul divorzio. Tuttavia, per i principi cattolici di cui la società era permeata, il vincolo continuò ad essere ritenuto indissolubile.
Il matrimonio nell’Italia post-unitaria continuava ad essere quello consacrato dalla Chiesa, veniva considerata “sana” solo la famiglia nata da una unione riconosciuta regolarmente e canonicamente. Nonostante successivi dibattiti, l’idea del divorzio venne totalmente abbandonata con la sottoscrizione dei Patti Lateranensi.
Dopo la II guerra mondiale, però, in Italia, la ricostruzione della nazione non avvenne soltanto attraverso l’industrializzazione, la valorizzazione della donna ecc…, ma anche attraverso la necessità di una laicizzazione intenta ad imprimere una svolta sociale affermando alcuni diritti che non necessariamente dovevano trovare l’approvazione della Chiesa. La battaglia politica, sociale, culturale portata avanti negli anni ’60 si concluse con l’approvazione, della legge sul divorzio e con la sconfitta della Chiesa e del gruppo politico di riferimento al successivo referendum del 1974.
In quel momento storico l’approvazione della legge sul divorzio sembrò fare da apripista ad una serie di importanti e successivi interventi legislativi che concorsero a creare la spina dorsale di uno Stato moderno e laico; si pensi alla riforma del diritto di famiglia, alla legge sulla interruzione della gravidanza. Oggi infatti il Magistero si trova ad affrontare numerose sfide, una tra queste, il dare una definizione di “famiglia” di fronte alle molteplici sfaccettature che la società odierna presenta e si trova a vivere.
Un progetto di ricerca
In ragione di ciò, il Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II per le Scienze del Matrimonio e della Famiglia in collaborazione con la Facoltà di Diritto canonico della Pontificia Università Lateranense, darà avvio al progetto di ricerca: Famiglia Matrimonio Sacramento – Recezione ed eredità del decreto Tametsi.
Gli esiti di questo percorso di ricerca – si legge nel sito dell’Istituto – saranno utili per verificare se sia possibile in qualche modo “congedarsi” da alcuni accenti del magistero tridentino sul matrimonio o almeno dai modi con cui è stato recepito fino al presente, mettendo in discussione la predominanza del registro etico (sposarsi pubblicamente per evitare l’adulterio) e giuridico (la coincidenza tra sacramento e contratto). Inoltre sarà utile riflettere sulla disciplina della chiesa ortodossa per i battezzati che vivono in un matrimonio non sacramentale.
La presentazione
Il progetto verrà presentato ufficialmente il 21 ottobre 2024 dalle 15 alle 17.30 presso l’Auditorium dell’Istituto Jp2 con un Seminario di studio aperto a tutti, in cui si illustreranno le domande di ricerca di fondo dal punto di vista delle diverse discipline coinvolte e le modalità di svolgimento. La ricerca, infatti, sarà profondamente interdisciplinare e si muoverà nell’ambito della filosofia, teologia, sociologia, diritto canonico, storia della Chiesa e della storia tout court, considerando chiaramente anche l’evoluzione della famiglia nel contesto contemporaneo.
Al seminario, moderato dalla prof.ssa Orietta Grazioli, avvocato della Sacra Rota, canonista e docente all’Istituto Jp2 e alla Pul, interverranno il prof. Paolo Gherri, decano della facoltà di Diritto canonico della Pontificia Università Lateranense, lo storico prof. Agostino Giovagnoli, docente e vicepreside dell’Istituto Jp2, il prof. Gilfredo Marengo, teologo e vicepreside del Jp2, e il prof. Francesco Catozzella, canonista e docente della Lateranense.
“Cum caritate animato et iustitia ordinato, ius vivit!”
(S. Giovanni Paolo II)
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