Antimìnsion
Iam pridem, nuovo Motu Proprio di papa Francesco che modifica alcuni canoni del CCEO
Con il nuovo Motu Proprio Iam Pridem, il Supremo Legislatore va a modificare alcuni canoni del Codice dei Canoni delle Chiese Orientali, soprattutto quelli che trattano della partecipazione con voce attiva nell’elezione dei Vescovi e dei Capi e Padri delle rispettive Chiese sui iuris. Ma vediamo nel dettaglio.
Incipit del documento
Il documento fa notare che questi cambiamenti siano stati chiesti poiché emersi da una consultazione sinodale [1], da questo punto di vista mi piace notare come il cammino sinodale fin qui intrapreso sia rilevante e possa portare buoni frutti, ma vediamo nel dettaglio: “Già da tempo alcuni Patriarchi, Arcivescovi Maggiori e Vescovi hanno fatto notare al Dicastero per le Chiese Orientali le difficoltà emerse nei Sinodi dei Vescovi delle Chiese Patriarcali e Arcivescovili Maggiori, a causa del numero di Vescovi emeriti che ad essi partecipano con voce attiva, specialmente nell’elezione dei Vescovi e dei Capi e Padri delle rispettive Chiese sui iuris. Questi Gerarchi hanno chiesto alla Sede Apostolica di emanare una norma che escluda dal voto deliberativo al compimento degli ottanta anni i Vescovi membri del Sinodo dei Vescovi”.
Le modifiche
I canoni che hanno subito una modifica, almeno con questo Motu Proprio non sono molti, esattamente i cann. 66, § 1, 102, 149 e 183, che così risultano:
Can. 66 § 1. Nella elezione del Patriarca hanno voce attiva tutti e soli i membri del Sinodo dei Vescovi della Chiesa patriarcale, fermo restando il can. 102, § 3.
Can. 102 § 3. Eccetto i Patriarchi e i Vescovi eparchiali ancora in ufficio, compiuti gli ottanta anni di età, i Vescovi perdono il voto deliberativo nel Sinodo dei Vescovi, e anche nell’elezione dei Patriarchi, dei Vescovi e dei candidati agli uffici di cui nel can. 149.
Can 102 § 4. Per la trattazione di determinati affari possono essere invitate dal Patriarca, a norma del diritto particolare o col consenso del Sinodo permanente, altre persone, specialmente Gerarchi non Vescovi ed esperti, al fine di esprimere le loro opinioni ai Vescovi riuniti nel Sinodo, fermo restando il can. 66, § 2.
Can. 149. Per adempiere l’ufficio di Vescovo eparchiale, di Vescovo coadiutore, o di Vescovo ausiliare fuori dei confini della Chiesa patriarcale, il Sinodo dei Vescovi della Chiesa patriarcale elegge, fermo restando il can. 102, § 3 e, a norma dei canoni sulle elezioni dei Vescovi, alcuni candidati, almeno tre, e li propone per la nomina, a mezzo del Patriarca, al Romano Pontefice, osservando il segreto da parte di tutti coloro che in qualsiasi modo hanno conosciuto l’esito della elezione, anche nei confronti dei candidati.
Can. 183 §1. Fermo restando il can. 102, § 3, fatta canonicamente la convocazione, se i due terzi dei Vescovi che sono tenuti a partecipare al Sinodo dei Vescovi della Chiesa patriarcale, tolti coloro che sono trattenuti da un legittimo impedimento, sono presenti nel luogo designato, il Sinodo sia dichiarato canonico e si può procedere alla elezione.
In conclusione
Con le attuali modifiche quindi, anche per i Patriarchi, gli Arcivescovi Maggiori, i Vescovi eparchiali e gli Esarchi scatta al compimento dell’ottantesimo anno di età l’impossibilità di avere voce attiva all’interno del Sinodo dei Vescovi, e anche nell’elezione della terna da presentare al Romano Pontefice per la nomina dei Patriarchi, dei Vescovi e dei candidati agli uffici di Vescovo eparchiale, di Vescovo coadiutore, o di Vescovo ausiliare. In sostanza, come già disposto dal più famoso documento di Paolo VI Ingravescentem aetatem, si è voluto equiparare con tale norma una regola ormai conosciuta, ovverosia l’impossibilità dei Cardinali ultra ottantenni di eleggere il Romano Pontefice.
Il documento fa una piccola eccezione, tale norma, – conclude l’incipit della Lettera Apostolica -, non si applicherà ai Patriarchi, agli Arcivescovi Maggiori, ai Vescovi eparchiali e agli Esarchi ordinati Vescovi in carica pur avendo compiuto gli ottanta anni di età.
Note
[1] Sul cammino sinodale, la genesi, l’evoluzione storica, la recezione teologica e canonistica si veda l’ottimo contributo di: C. FANTAPPIÈ, Metamorfosi della Sinodalità. Dal Vaticano II a papa Francesco, Marcianum Press, Venezia 2023.
“Cum caritate animato et iustitia ordinato, ius vivit!”
(S. Giovanni Paolo II)
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