Si svolgerà il 19 e il 20 aprile p.v. il XXV Convegno di studi organizzato dalla facoltà di diritto canonico della Pontificia Università della Santa Croce e dal Centro di Studi Giuridici sulla famiglia; dal titolo I fondamenti relazionali del diritto di famiglia. Un approccio interdisciplinare
Il Convegno, che potrà essere seguito sia in presenza in facoltà, che online, si articolerà in due giornate.
Le relazioni si concentreranno prima di tutto sulla famiglia, sul perché quest’ultima venga messa in risalto all’interno del diritto della Chiesa, quale sia il fondamento che giustifica l’esistenza di un diritto di famiglia, e, se può la famiglia, di per sé, essere soggetto di diritti e doveri.
Tutte domande che oggi la società si pone e che saranno affrontate all’interno del Convegno.
L’obiettivo del Convegno è quello di esaminare le sopra elencate questioni – e non solo – riguardanti la realtà familiare.
La rilevanza giuridica ecclesiale della famiglia non è legata solo al fondamento sacramentale del matrimonio, ma anche presuppone e assume la dimensione di diritto naturale che è presente in ogni famiglia.
Le questioni giuridiche ecclesiali più importanti in materia, quindi, si collocano nell’ambito dei rapporti umani naturali, che costituiscono il nucleo familiare (paternità, maternità, filiazione, fraternità, ecc.). Da questi ultimi, infatti, nasce tutto il diritto di famiglia, inteso come i rapporti di giustizia che hanno come soggetto la famiglia stessa.
Un approccio interdisciplinare
L’interdisciplinarietà si rifletterà nella varietà di prospettive da cui sarà studiato il nucleo familiare (antropologica, sociologica, teologica, giuridica e psicologica), con il fine di presentare e far dialogare le varie scienze che hanno come oggetto la famiglia.
Sottolineando ancora una volta la sua importanza primordiale come protagonista del diritto, della Chiesa e di tutta la società.
Noi come Vox Canonica diamo ampio spazio al diritto matrimoniale attraverso la rubrica Ius Matrimoniale, curata dall’avvocato Federico Gravino, che vi invitiamo a seguire.
“Cum caritate animato et iustitia ordinato, ius vivit”
(San Giovanni Paolo II)
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