Il professore Giuseppe Dalla Torre (@VaticanMedia)
È tornato alla casa del Padre il professore Giuseppe Dalla Torre del Tempio di Sanguinetto, aveva 77 anni, sabato 5 dicembre alle ore 10.00 all’Altare della Cattedra nella Basilica di San Pietro le esequie.
Insigne Giurista, docente universitario, presidente del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano dal 1997 al 2019, di cui in precedenza era stato giudice, consultore di alcuni Dicasteri pontifici, ha partecipato, come segretario della delegazione governativa italiana, nei lavori della commissione per la revisione del Concordato Lateranense (1976-1983). Presidente Nazionale dell’Unione Giuristi Cattolici Italiani, è stato membro del Consiglio Universitario Nazionale dal 1997 al 2006 e del Comitato Nazionale per la Bioetica. In ambito accademico è stato Vicepresidente del Coordinamento Regionale delle Università del Lazio (CRUL) e Vice Presidente della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (CRUI). Rettore dell’Università LUMSA dal 1991 al 2014, la quale in una nota scrive: “Tutta la comunità universitaria, che lo ricorderà già nella seduta del Senato Accademico di domani, si stringe intorno alla sua famiglia e ne condivide il dolore”.
Giuseppe Dalla Torre si era laureato in Giurisprudenza nel 1967 all’università La Sapienza di Roma e, nel 1968, in Diritto canonico alla Lateranense. Aveva iniziato la sua attività scientifica all’università di Modena, passando poi a quella di Bologna, dove era diventato professore ordinario nel 1980. Qui aveva insegnato Diritto costituzionale e Diritto ecclesiastico fino al 1990.
La famiglia Dalla Torre è al servizio della Santa Sede da generazioni , infatti ricordiamo il nonno Giuseppe (omonimo) che ha diretto per quarant’anni “L’Osservatore Romano” e il fratello Giacomo, morto il 29 aprile scorso, Gran Maestro del Sovrano Militare Ordine di Malta. Per questo lo scorso giugno, lo stesso Dalla Torre presentava il suo ultimo libro, “Papi di famiglia, un secolo di servizio alla Santa Sede“.
Tutta la Redazione di Vox Canonica porge le più sentite condoglianze alla famiglia, e alla comunità accademica che oggi piange un uomo, un giurista e un canonista di altissimo spessore.
“Cum caritate animato et iustitia ordinato, ius vivit!”
(S. Giovanni Paolo II)
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